lunedì 20 aprile 2009

A volte credo di avere una famiglia normale.Non speciale,o particolarmente importante.Semplicemente formata da persone normali.
Poi arrivano quei giorni in cui mi rendo conto di dove sono,di chi mi circonda.La malattia mentale,la malattia fisica,la depressione.Mi rendo conto di ciò che realmente accadendo,di quel che sarò di me tra,boh,vent'anni o più.E mi sento così sola.
L'unica cosa che posso fare e sedermi,contare fino a 100 (o un milione,non cambia) e chiudere gli occhi.Dirmi che sono forte,come il mio papà,che sono capace di lottare con le unghie e con i denti.Che non è detto che succeda,che le percentuali e le statistiche mediche possono sbagliare,che se succederà saprò affrontarlo.Che ci sono le persone che mi vogliono bene e che mi stanno vicino.
La verità è che non me la sento di chiedergli questo,di sacrificarsi.Io l'ho fatto,so che significa.E allora si ricomincia: io mi isolo di mia spontanea volontà.Continuo a lottare alla cieca contro qualcosa che non conosco,forse contro me stessa.Vado avanti,vivo la giornata,piango un pò ma stringo i denti in questa prigione dalle sbarre invisibili.Mi dico che un giorno me ne andrò da tutto questo.
Domani è un altro giorno.Domani è un altro giorno.Domani è un altro giorno.

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